Cenni storici

Ultimo aggiornamento: 29 agosto 2024, 09:02

"Balneum"

Sintesi storica su Bagnolo San Vito

Il nome di Bagnolo deriva dal latino "Balneum" (acquitrino) data l'origine paludosa dei terreni di sua pertinenza. Le origini del paese sono molto antiche e risalgono all'occupazione da parte di popolazioni di stirpe etrusca verso il 500 a.c. e dei Galli Cenomani attorno al 153 a.c. Testimonianze importanti dell'insediamento etrusco sono i ritrovamenti archeologici in località Forcello di San Biagio, attualmente conservati presso l'antiquarium comunale, esclusivamente per lo studio e la catalogazione da parte degli studiosi. Per il periodo medioevale il documento storico più significativo ancora visibile è conservato presso l'archivio storico diocesano di Mantova.

Anticamente l'abitato era localizzato su un dosso a circa 18 m. sul livello del mare circondato in gran parte dall'acqua del Mincio. la popolazione in quel periodo si dedicava prevalentemente all'agricoltura, all'artigianato, alla caccia, alla pesca e all'allevamento di ovini e suini. Nell' XI secolo il territorio fu conquistato dal casato dei Canossa, e in quel periodo i monaci benedettini iniziarono la bonifica delle paludi. Nel secolo successivo la zona passò alla Curia vescovile ed in seguito ai Bonacolsi e ai Gonzaga seguendo così le vicende della corte di Mantova. Dal XVIII secolo il dominio austriaco si alternò per ben tre volte a quello napoleonico. Finalmente nel 1866 il comune rientrò nei territori sottoposti al processo di unificazione d'Italia.

Data da ricordare resta il 10 ottobre 1868 per la spaventosa inondazione del Po e dei suoi affluenti, che costrinse molti bagnolesi a trasferirsi nel vicino comune di Roncoferraro. Il 23 aprile 1945 la 10° divisione da montagna americana effettuò il 1° attraversamento del Po a Correggio Micheli in territorio bagnolese. Al 1946 risale il 1° consiglio comunale dell'italia repubblicana.

 

"Al me paes"
(di Fortunato Varoli)

Al me paes l'é al pusé bel
anca sa ghé pochi casi
e nisun castel
Na piasa sensa monument, na funtana
an chilometru da strada
dal punt a Cantarana
Ma ghé ancor tanta campagna
tant'erba e tanti fiur,
l'aria l'é ancor sana
ghé i piop e i mur
Ghé ancor i uslin ca canta
e li rundan a primavera,
al me paes l'é na speransa
e la me gent l'é ancor sincera.


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